Storia di un eccidio a guerra finita

Bruno Bovo e Andrea Cavattoni sono sopravvissuti con un groviglio di pallottole in corpo. Vittorio Luise si è salvato perché l'orologio a cipolla sul panciotto ha deviato il proiettile. Toni Peretto ha diviso pane e salame prima di essere ucciso. Walter Saudo ha provato a far ragionare i tedeschi prima di essere falciato dalla raffica. Ottorino Bovo ha raccolto morti e feriti. Carolina Zenoni ha visto uccidere il suo ragazzo con un colpo di pistola alla testa... A ottant'anni da quei fatti, Luca Fregona racconta con taglio narrativo la strage del 3 maggio 1945 davanti al muro dello stabilimento Lancia di Bolzano (oggi in via Volta): diciotto operai rastrellati per ritorsione dai tedeschi in rotta verso la Germania dopo alcuni scontri con i partigiani. Presi nelle fabbriche della Zona industriale, condotti davanti al muro di cinta della fabbrica, falciati da due scariche di mitragliatore sparate da un autoblindo di paracadutisti. Dieci morirono sul colpo o per le ferite. Gli otto sopravvissuti riportarono ferite di diversa gravità, e un trauma che li ha accompagnati per il resto della vita.

Dr. Michl Ebner
Saluti

Luca Fregona
Autore

Alberto Faustini 
Moderazione

Circolo Cittadino di Bolzano
Via dei Grappoli, 2
39100 Bolzano (BZ)