Il Cavallino Bianco
Erscheinungsdatum: 05.11.2019
ISBN: 978-88-6839-429-5
Seiten: 240
Buch fester Einband (Hardcover)
Sprache: Italiano
Format: 165 x 240 mm
Gewicht: 652 g
Auflage: 1
Preis: 25,00 Euro

All’inizio del XIX secolo Josef Anton Sanoner da Costa e 25 anni dopo suo nipote Johann Peter Lardschneider da Larciunëi de sëura di Selva di Val Gardena cercarono la fortuna avviando le loro locande a Ortisei. Avevano riconosciuto i segni del tempo, comprendendo che il futuro della Val Gardena si doveva cercare nel turismo, quel turismo che prese poi il via nel 1857 con la realizzazione della strada a pedaggio che da Ponte Gardena aprì la vallata al mondo. Con l’aiuto finanziario della giovane moglie, una ragazza di buona famiglia, figlia di un oste di Chiusa, Johann Peter Lardschneider acquistò infatti la “locanda zu Oberuhr con l’insegna del cavallino bianco” sul colle nel centro di Ortisei, il luogo da cui il paese avrebbe cominciato ad espandersi. Ma fu più di tutti suo figlio, Josef Lardschneider senior, a sviluppare quello che ormai si chiamava Postgasthof zum weißen Rößl (“Locanda della Posta al Cavallino bianco”), trasformandolo in un noto albergo delle Dolomiti e facendo già prima del 1900 di quella struttura il polo del turismo estivo e degli sport alpinistici e invernali. Josef fu l’anfitrione degli alpinisti e il mentore dello sport dello slittino. Ormai all’altezza degli hotel delle grandi città, il vecchio Rößl divenne il baricentro del turismo gardenese, e oggi, con il nome di Cavallino Bianco, è il miglior Family Hotel del mondo.
In questo libro si racconta la storia dell’albergo e quella dei suoi vecchi proprietari, i Lardschneider, che lo persero nel turbine dell’Opzione; e poi la storia della sua rinascita dopo l’ultima guerra, sotto la guida della famiglia Obletter/Riffeser che lo trasformò in un Grand Hotel di lusso. Ma il racconto vuole essere anche un contributo alla storia della Val Gardena, alla storia di una vallata che oppone al pericolo di una crescente alienazione per effetto dell’immigrazione e dei massicci flussi seguiti all’apertura della valle al turismo l’esigenza di conservare l’identità ladina, la sua antica lingua e i suoi costumi tradizionali: una contrapposizione che dall’epoca della costruzione della strada e passando per l’Opzione si è dipanata fino ai giorni nostri come un filo rosso.
Con quest’opera, l’autore ha voluto costruire un monumento a suo nonno Josef Lardschneider senior, eminente precursore del turismo gardenese, un turismo che, assieme agli sport alpini, costituisce la fonte del benessere di quella Val Gardena che ha ormai largamente dimenticato personaggi come lui.